martedì 20 dicembre 2011

Black out - 5



segue da qui


Quattro o forse cinque lupi di argento scuro, sdraiati, o a bere nel ruscello, e accanto a loro... una donna. Massimo -per gli amici Max- ha una improvvisa e incontrollata erezione, senza alcuna ragione o logica; senza poterle vedere il viso, riconosce la mulatta della discoteca, che sta emergendo dal ruscello dove si era appena bagnata. Massimo -per gli amici Max- sente la nebbia invadere la sua scatola cranica, desidera così ardentemente e illogicamente quel corpo che teme di perdere il controllo. La osserva famelico: è nuda, una venere, si asciuga i capelli con una stoffa raccolta dal fitto dell'erba, si adagia voluttuosamente e prende a osservare la luna, forse parla -ma anche se parlasse non la sentirebbe. Massimo -per gli amici Max- cancella tutto quello che gli sta intorno, ruota lentamente gli occhi, segue ogni singola curva del corpo della donna, i seni perfetti, il monte di venere, le natiche, le gambe lisce e sottili, sembra scolpita da un artista dell'era classica. Ma è viva, indiscutibilmente.

Massimo -per gli amici Max- sente che deve uscire allo scoperto e avvicinarla, per una frazione di secondo si rende conto di avere la mano destra infilata negli slip, si accarezza l'erezione nella nebbia della sua eccitazione. Fa per muoversi quando sente distintamente un rumore alla sua destra, a una trentina di metri da lui, e finalmente la sua soglia di attenzione si rialza. Ma lo stesso rumore è stato sentito anche dai lupi, che si alzano all'unisono e cominciano a ringhiare verso gli alberi alla sua destra. Avanzano mostrando i denti. La donna resta semi sdraiata, si copre con la stoffa e volta la testa a seguire i lupi con lo sguardo. In quel momento dal fitto del bosco un giovane esce allo scoperto; con passo quanto mai incerto, veste una tunica corta, che lascia scoperte le braccia e le gambe dal ginocchio in giù, calza dei sandali dalla fattura evidentemente artigianale, i capelli fino alla base del collo, nella mano tiene un arco, una faretra con poche frecce sulla spalla, è frastornato, si sente scoperto, ma è evidente il suo desiderio di avvicinare la donna, ma anche la paura delle bestie che avanzano, fissa lo sguardo sulla donna. La donna a sua volta fa lo sguardo cattivo, si alza e mostra i denti come un felino. Ed è un attimo: i lupi balzano sul giovane (Massimo -per gli amici Max- ha l'impressione di assistere a un film dell'orrore) e iniziano a sbranarlo, mentre il più grosso lo addenta al collo e lo tiene immobilizzato. Il giovane non oppone resistenza, lascia cadere l'arco, come se quello fosse un destino ineludibile, previsto e anzi atteso a lungo, mentre le sue carni si lacerano sotto i canini delle bestie, il giovane fissa lo sguardo sulla donna lontana, dal lato opposto della radura, quasi con gratitudine, e amore non corrisposto. Muore felice.

Massimo -per gli amici Max- impietrisce, sente un gelo profondo, le membra rigide, non respira. Le bestie consumano avidamente il loro pasto, la donna ora ostenta indifferenza e riprende i suoi lenti movimenti, alza lo sguardo, fissa la luna.
Massimo -per gli amici Max- deve andare via subito, è chiaramente in pericolo. Ma del tutto irragionevolmente desidera quella donna come non mai. Il suo ventre è rigido e teso in un blocco immobile dalla leggera peluria del ventre fino alle pareti dll'intestino, l'intestino, lo stomaco e i polmoni sobbalzano nelle sue viscere a ogni battito pesante del cuore, il cuore salta sempre con maggiore violenza fino alla gola, la gola è secca ed esposta dalla bocca spalancata. Massimo -per gli amici Max- decide di assecondare la paura e fa un passo indietro, senza distogliere gli occhi dall'oggetto del suo desiderio. Ma, inevitabilmente, il piede affonda nel fogliame e fa un rumore secco, di legno umido che si spezza.


Nessun commento: